5 tips per non buttare l’olio del tonno in scatola

5 tips per non buttare l’olio del tonno in scatola

L’olio d’oliva utilizzato nel tonno in scatola è un alimento buono che può essere usato come condimento o come ingrediente in tante preparazioni. Buono, sano e ricco di Vitamina D e Omega 3, ecco 5 buoni motivi per non buttare l’olio del tonno in scatola

  1. È un alimento buono, sicuro e antispreco – Al momento dell’apertura della scatoletta di tonno, l’olio di oliva conferma le sue caratteristiche di alimento, anche dopo il trattamento termico di sterilizzazione L’olio mantiene infatti intatte tutte le caratteristiche organolettiche, e acquisisce nuove proprietà nutrizionali come confermano le analisi della SSICA. Pertanto, l’olio della scatoletta di tonno nulla ha a che spartire con l’olio esausto di frittura che dev’essere trattato come un rifiuto e come tale smaltito.

 

  1. Contiene Omega 3 e Vitamina D che prende dal tonno – Le analisi della SSICA confermano che l’olio d’oliva e il tonno si scambiano elementi nutritivi. All’apertura della scatoletta l’olio d’oliva contiene acidi grassi omega 3 (DHA) , che non erano presenti al momento del suo impiego, in quanto naturalmente non presenti nell’olio d’oliva, tanto che 10 gr di olio coprono il 10% del fabbisogno di omega 3 (secondo dati ISSFAL), come raccomandato dalle società scientifiche internazionali; stesso discorso per la vitamina D, presente in misura tale che 10 gr di tale olio coprono il 5% circa del fabbisogno giornaliero raccomandato (secondo i LARN). Dunque perché eliminarli inutilmente? Abituiamoci a recuperare tutto il buono del tonno.

 

  1. Utilizzarlo ci aiuta ad assumere meno calorie –  L’idea che eliminare l’olio della scatoletta ci consenta un risparmio calorico è illusoria, perché spesso ricette a base di tonno in scatola richiedono l’aggiunta di altro olio, probabilmente EVO, olio di elevata qualità e più ricco di acidi grassi salutari come quello oleico, ma anche aggiunto in maggiori quantità, rispetto a quello presente nella scatoletta, con la conseguenza di incrementare l’intake calorico. Un motivo in più per non sprecare l’olio d’oliva della scatoletta e riutilizzarlo nelle preparazioni”.

 

  1. Scartarlo danneggia l’ambiente – Il consumatore è sempre più responsabile e attento alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente (non solo della salute), ma forse ancora non sapeva che eliminare l’olio della scatoletta di una conserva ittica è uno spreco non solo dal punto di vista alimentare e nutrizionale e ha delle implicazioni di natura ambientale. Oggi il consumatore può praticare il corretto riutilizzo di quest’olio anche in termini di economia circolare
  1. La confezione garantisce la conservazione delle caratteristiche e non richiede l’uso di conservanti – Grazie ai progressi tecnologici delle aziende produttrici, la scatoletta alimentare oggi è considerata “la Formula 1 dell’acciaio”: leggera, sicura, resistente e sostenibile, comoda, di facile conservazione e di facile apertura. L’acciaio, riciclabile al 100% all’infinito, non perde le proprie intrinseche qualità. È ermetica e garantisce l’isolamento del prodotto dalla luce e grazie alla sterilizzazione ad una temperatura compresa tra 110° e 120° non richiede l’utilizzo di conservanti, garantendo una conservazione sicura per diversi anni.

 

Articolo pubblicato il 23/10/2020