5 COSE CHE GLI ITALIANI ANCORA NON SANNO SULLO IODIO

5 COSE CHE GLI ITALIANI ANCORA NON SANNO SULLO IODIO

1.SI ASSUME CON UNA BUONA ALIMENTAZIONE 

Quasi 1 italiano su 2 pensa che lo iodio si trovi solamente nell’aria di mare. La carenza di iodio è dovuta sostanzialmente ad una errata alimentazione ma gli italiani non lo sanno. È quanto emerge dalla ricerca “Tonno in scatola e iodio: quello che gli italiani ancora non sanno”, realizzata da Doxa per Ancit (Associazione Conservieri Ittici e delle Tonnare). E se c’è un buon livello d’informazione quando si parla di alimenti in cui lo iodio è maggiormente contenuto, la conoscenza si limita a pochi cibi. Otto italiani su 10 sanno della ricchezza di iodio nel sale marino integrale e nel pesce in generale ma solo 3 italiani su 10 nel rispondere pensano anche al tonno in scatola.

2.REGOLA LE FUNZIONI DEL METABOLISMO MA NON SOLO

6 italiani su 10 sanno che è un “componente essenziale degli ormoni tiroidei” (63%) e che “regola le funzioni del metabolismo” (60%), ma quasi la metà degli intervistati non sa ancora che lo iodio regola il controllo della temperatura corporea, favorisce lo sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro, è importante per lo sviluppo e la crescita del feto e dei bambini e fa bene al cuore e alla circolazione.

3.IL TONNO IN SCATOLA E LE CONSERVE ITTICHE SONO UNA BUONA FONTE DI IODIO

Il tonno in scatola, come quello fresco, contiene iodio: 100 g di tonno in scatola forniscono in media 14 µg di iodio, apportando il 10% del fabbisogno quotidiano (Fonte: tabelle nutrizionali dell’IEO – Istituto Europeo di Oncologia). L’apporto di iodio è ottimale per la dieta in generale, anche nella terza e quarta età. Gli effetti di questa carenza nutrizionale si possono verificare in tutte le fasi della vita, e senza un adeguato apporto di iodio, il nostro metabolismo diventerebbe pigro, generando un gran numero di patologie gravi, come il gozzo e l’ipotiroidismo.

4.ALCUNI CIBI E FARMACI NE LIMITANO L’ASSORBIMENTO

Qualche precauzione con alcuni cibi a tavola: attenzione a soia, spinaci, cavoli, ravanelli, mandorle, pinoli, nocciole e arachidi perché bloccano l’assunzione di iodio e limitano la capacità della tiroide di regolare il metabolismo. Attenzione anche ad alcuni farmaci: gli antiaritmici, a base di ferro, oltre ad alcuni antiepilettici, interferiscono con il funzionamento della tiroide.

 5.IL SALE MARINO NON CONTIENE IODIO

Un falso mito da sfatare: il sale marino non contiene di per sé iodio, quello nero, quello rosa dell’Himalaya e quello delle Hawaii neanche. Serve assumere sale iodato, cioè sale cui viene aggiunto lo iodio, che è un minerale naturale. Il Ministero della Salute è ormai da anni impegnato in campagne mirate e parte della popolazione italiana ha compreso l’importanza dell’utilizzo del sale iodato per la prevenzione dei disordini da carenza iodica.

Articolo pubblicato il 20/09/2021