Mangiare pesce ricco di omega 3 protegge dalle malattie cerebro-vascolari. Lo rivela uno nuovo studio dell’università di Bordeaux

Mangiare pesce ricco di omega 3 protegge dalle malattie cerebro-vascolari. Lo rivela uno nuovo studio dell’università di Bordeaux

Mangiare pesce come tonno o salmone, ricco di Omega-3, almeno due volte a settimana protegge dalle malattie cerebro-vascolari. Soprattutto in tarda età. Lo dimostra una ricerca condotta dall’Università di Bordeaux (Francia) pubblicata sulla rivista Neurology dell’American Academy of Neurology. Le patologie che colpiscono i vasi e la circolazione del cervello aumentano di frequenza con il passare dell’età e sono alla base del declino cognitivo e di alcune forme di demenza.

La ricerca è stata condotta su 1.623 persone dai 65 anni in su (l’età media era di 72 anni, il 63% era rappresentato da donne). Tutti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale per ricercare la presenza di tre biomarcatori di malattia vascolare che a loro volta sono forti predittori di declino cognitivo. Tutti i partecipanti hanno compilato un questionario sulla loro dieta e sulla frequenza di consumo di pesce. I ricercatori francesi hanno scoperto che il 31% di chi mangiava poco pesce presentava alla risonanza i segni di una grave malattia cerebro-vascolare, rispetto al 23% di chi consumava tre portate di pesce a settimana, soprattutto tonno e sardine, e al 18% di chi ne consumava anche più di quattro volte a settimana. Questi vantaggi sulla salute dei vasi del cervello sono risultati evidenti soprattutto nei partecipanti più giovani, mentre erano più sfumati negli over 75. Nella fascia d’età tra i 65 e i 69 anni, inoltre, quella che mostrava la più forte associazione tra scarso consumo di pesce e danni cerebrovascolari, ma anche benefici derivanti da un consumo generoso. Mangiare pesce è risultato associato ad un effetto positivo sui vasi cerebrali pari a quello della riduzione della pressione arteriosa, e in chi consumava pesce quattro o più volte a settimana, questo beneficio risultava addirittura raddoppiato.

Luca Pirettagastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma: “Questo studio è l’ennesima conferma di quello che già si sapeva da un punto di vita scientifico. Gli Omega-3 hanno non solo una funzione protettiva sull’apparato cardiovascolare ma anche cerebrale. In questo caso, consumare pesce ha addirittura un doppio effetto, perché i danni che vengono visualizzati tramite risonanza magnetica sono dei danni di origine vascolare sul cervello. Gli Omega 3 assunti prevalentemente attraverso il pesce, a differenza di quelli assunti dai prodotti vegetali (noci, mandorle e frutta secca), sono Omega 3 in forma attiva, non solo più biodisponibili ma soprattutto più attivi dal punto vista biologico, svolgendo un ruolo protettivo cardiovascolare ma anche cerebrale per la rigenerazione neuronale, il mantenimento delle guaine nervose, ecc. Il consumo elevato di pesce sembra avere un ruolo protettivo nei processi degenerativi cerebrali che portano alla demenza e all’Alzheimer. E lo studio dei ricercatori francesi suggerisce una soluzione-scudo molto efficace e soprattutto praticabile da chiunque, al costo di due o tre portate di pesce a settimana”.

Articolo pubblicato il 24/02/2022