Tonno in scatola in gravidanza? Si può consumare senza preoccupazioni

Tonno in scatola in gravidanza? Si può consumare senza preoccupazioni

Tra gli alimenti che non devono mancare in gravidanza ci sono quelli ricchi di proteine nobili e preziosi nutrienti come il pesce.

Recentemente l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito che durante la gravidanza il consumo di circa 1-2 porzioni di prodotti della pesca alla settimana, fino ad un massimo di 3-4 porzioni, è associato a risultati funzionali migliori nello sviluppo neurologico nei bambini rispetto al non consumo. Queste quantità sono state anche associate dall’EFSA ad un rischio più basso di mortalità per malattie cardiovascolari negli adulti e sono compatibili con gli attuali livelli di assunzione e con le raccomandazioni nella maggior parte dei Paesi europei considerati, tra cui anche l’Italia. http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/doc/3761.pdf

Il mercurio – normalmente presente nel mare – può essere assunto dagli organismi marini, nei quali si trova nella sua forma organica (metilmercurio). Per le loro caratteristiche biologiche alcuni pesci predatori (es. pesce spada, squali, tonno) possono accumulare nel corso della loro vita quantità maggiori di mercurio, perché si nutrono di pesci più piccoli e vivono più a lungo rispetto alle loro prede.

Questo meccanismo non deve allarmare e non costituisce di per sè un pericolo per i consumatori di tonno in scatola, visto che i tonni utilizzati dall’Industria vengono sistematicamente controllati prima di essere sottoposti a lavorazione per verificare il rispetto dei limiti di legge. In condizioni normali d’uso, il consumo di tonno in scatola quindi non pone rischi per la salute del consumatore, in merito alla possibilità di assumere mercurio/metilmercurio.

Nonostante ciò ricorrono frequentemente interrogativi sul comportamento che devono tenere le donne durante la gravidanza. E’ vero che in questi casi sarebbe meglio evitare il consumo del tonno in scatola ?

Non è vero, in quanto le Autorità sanitarie dell’Unione europea ed il nostro Ministero della Salute italiano non pongono il divieto alle donne in gravidanza di consumare tonno, limitandosi a suggerire – a titolo precauzionale – di non eccedere nel suo consumo. Rispetto ad altri pesci predatori, viene comunque ammesso un consumo doppio di tonno (due porzioni a settimana).

Per quanto riguarda il tonno in scatola, questo può essere assunto dalle donne in gravidanza senza preoccupazioni, visto che giunge sulle nostre tavole al termine di un lungo e accurato iter di controlli e che le aziende produttrici italiane adottano una politica di selezione degli esemplari più idonei all’inscatolamento, privilegiando le specie di tonni (quali il pinna gialla e il tonnetto striato) che vivono in ambienti poco inquinati (gli oceani tropicali), dove il tonno ha minori possibilità di venire a contatto con il mercurio.

E’ bene inoltre ricordare che la valutazione dell’EFSA prima citata ha incluso sia gli effetti positivi che negativi dovuti alla presenza di nutrienti e di non nutrienti (quali i contaminanti come il metilmercurio) affermando con chiarezza che i benefici legati al consumo di pesce superano di gran lunga gli eventuali rischi associabili all’eventuale assunzione di contaminanti. Dunque, a maggior ragione, il tonno in scatola si conferma preziosa fonte di nutrienti anche per le donne in dolce attesa.

Articolo pubblicato il 02/01/2016