DALLA PESCA DEL TONNO UN CONTRIBUTO DI 42 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO PER L’ECONOMIA GLOBALE

DALLA PESCA DEL TONNO UN CONTRIBUTO DI 42 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO PER L’ECONOMIA GLOBALE

tonno

La pesca di tonno apporta all’economia globale un contributo annuale di 42 miliardi di dollari. Lo afferma uno studio reso noto in occasione della terza Giornata mondiale del tonno, svoltasi il 2 maggio scorso e istituita nel 2016 dall’Assemblea Generale dell’ONU per celebrare il valore del tonno ai fini della sicurezza alimentare, della nutrizione e dello sviluppo economico del pianeta, nonché per riconoscere l’importanza della gestione sostenibile di questa risorsa nell’ambito degli obiettivi posti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Attualmente più di 80 Paesi praticano la pesca del tonno, e la portata di questa attività continua a crescere. A guidare la produzione è il tonno in scatola, un mercato che, solo in Italia, ha un valore di 1,3 miliardi di euro (2017) – secondo i dati di ANCIT (Associazione Nazionale dei Conservieri Ittici e delle Tonnare), con una produzione nazionale di 75.800 tonnellate e un consumo di 155.000 tonnellate (+3% rispetto al 2016), pari a circa 2,5 kg pro capite. Dati che confermano il comparto del tonno in scatola come uno dei più virtuosi del Made in Italy alimentare, posizionando il nostro Paese al secondo posto in Europa dopo la Spagna.

In termini globali, l’Oceano Pacifico rappresenta più della metà (22 miliardi di dollari) degli introiti derivanti dall’economia del tonno. Per quanto riguarda le specie più consumate, al primo posto figura il tonnetto striato, in ragione del suo utilizzo da parte dell’industria conserviera mondiale. Anche il tonno a pinne gialle, tipologia prediletta dall’industria di conservazione ittica italiana, ha una significativa importanza economico. Al terzo posto il tonno rosso.

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Articolo pubblicato il 03/05/2018